Edie Sedgwick nacque il 20 aprile 1943 a Santa Barbara
(California) e fu una famosa modella americana, socialita, attrice e principale
musa ispiratrice del creatore della Pop Art, il genio dell’arte plastica Andy
Warhol. Di famiglia ricca, Edie fin da piccola ebbe un burrascoso rapporto con
il padre, lo scultore e filantropo Francis (“Fuzzy”) Sedgwick, un uomo
estremamente narcisista e autoritario che influì notevolmente sull’instabilità
emotiva della figlia.
Edie ebbe un’infanzia tormentata, costellata da numerosi
lutti e suicidi all’interno della sua famiglia (le muoiono entrambi i fratelli,
la sorella maggiore scappa di casa perché non sopporta più il padre). Lei
stessa si ammalò di anoressia e venne ricoverata più volte presso la Clinica di
Silver Hill, nel Connecticut.
Nel 1963, per scappare all’autorità paterna, si trasferì a
New York City e comprò un piccolo appartamento tra la Quinta e Medison. Qui
ebbe inizio una nuova fase della sua vita, fatta di sperperi, di eccessi, di
alcool e di droga. Spese in soli sei mesi ottanta mila dollari del patrimonio
paterno in gioielli, vestiti e cosmetici, scialacquò ancora più denaro in
feste, macchine costose, e in dipendenze
dalla droga, dai barbiturici e dall’alcool, un mix di sostanze letali che solo
qualche anno più tardi si sarebbe rivelato fatale per la sua fragile e
tormentata esistenza.
Il 1965 fu l’anno della svolta per Edie: ebbe infatti il
piacere di conoscere l’artista e regista d’avanguardia Andy Warhol, il quale a
sua volta rimase completamente rapito dalla giovane ribelle. Fu accolta con
entusiasmo dagli altri esponenti della Factory
(lo studio di Warhol e dei suoi adepti, artisti e popstar che lui stesso
immortalava nelle sue opere. Assidui frequentatori della Factory furono anche i
musicisti Lou Reed, Bob Dylan, Mick Jagger, Nico, e il pittore Salvador Dalì) e
iniziò a farne parte attiva recitando alcune piccole parti e camei nei
cortometraggi di Warhol (per citarne solo alcuni: Vinyl, Poor Little Rich Girl,
Prison, Lupe, Chelsea Girl). In
questi anni ebbe probabilmente una relazione con Bob Dylan, terminata quando la
povera Edie, infatuata del cantautore, scoprì che lo stesso si era sposato di
nascosto con un’altra donna.
Nel 1967 poi fu l’anno della rottura con Warhol: Edie lo
accusò di averla utilizzata come semplice oggetto per la sua forma d’arte e che
si sentiva gettata via come spazzatura. Di qui in poi la sua vita fu un
continuo susseguirsi di alti e bassi, tra ricoveri, abuso di droga e
psico-farmaci, e un mal di vivere che la condusse inesorabilmente alla morte, a
soli 28 anni, avvenuta nella sua casa di Santa Barbara per un’overdose da
barbiturici.
Malgrado una vita
alquanto carente di ogni forma d’affetto e di equilibrio, Edie riuscì comunque
a mostrare di sé anche un lato “buono”, una personalità dalle tinte forti che
delineava uno spirito ribelle e a molti tratti affascinante, così sexy e
trasgressivo da diventare una vera e propria icona di stile (tanto da ricevere
l’osannato titolo di “It Girl” dal giornale Vogue).
La collana che le è stata abbinata consiste in un incastro
di bottoni bianchi su bottoni in tessuto bianco a cui sono state applicate
delle stampe che raffigurano il volto di Edie in una successione che ricorda le
immagini serigrafiche di Marylin Monroe o altri personaggi famosi, immortalati
da Andy Warhol sulle sue tele. Una catena argento è unita a un nastro bianco trasparente
grazie a una piccola fibbia bianca per cinture.
EDIE SEDGWICK COLLANA:
EDIE SEDGWICK COLLANA: